7 Fatti sorprendenti che si vedono solo a Tbilisi

Collezione di fatti divertenti e sorprendenti che ho visto nella vita di tutti i giorni in Georgia.

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30 Settembre, 2024
Georgian people

1. Schiva le mele al mercato

Una delle cose che mi piacciono di più a Tbilisi sono i mercati di frutta e verdura. Mi ricordano i vecchi mercati in Sicilia, con i contadini provenienti dalla campagna e la frutta e verdura piena di colori. Ma la frutta e verdura non sono le uniche cose colorate al mercato… ci sono anche le reazioni colorite dei venditori.

Come straniero in una cultura diversa che non parla la loro lingua, sono certo che ci siano malintesi e si possa sembrare a volte involontariamente offensivi. Tuttavia, non posso fare a meno di trovare alcune reazioni divertenti.

Una volta stavo comprando frutta al mercato con mia moglie, e mentre chiediamo il prezzo delle mele – non so cosa la fruttivendola abbia capito – si è arrabbiata:

La donna prende una mela e ci fa segno che ce la tira addosso se non ce ne andiamo.

Per me è piacevole. Preferisco mille volte questo atteggiamento brusco e diretto a – per esempio – la gentilezza passiva-aggressiva così comune in Germania. La gente non ti affronta direttamente per un problema, ma non c’e da meravigliarsi se il giorno dopo arriva un’e-mail con la loro lamentela, possibilmente con l’aiuto di un amico avvocato.

2. Ara ara

In Italia, non è raro sentire la gente chiaccherare per strada, e come tutti sappiamo quando uno parla, l’altro risponde di solito “sì… sì”, “bene”, “ho capito” e così via, come segno d’ascolto.

Non in Georgia: vi presento “ara ara“.

“Ara” in georgiano significa no. Nella stessa situazione di prima, in Georgia chi ascolta continua a ripetere “ara ara”. Dal comportamento si vede chiaramente che è una chiaccherata amichevole e che sono d’accordo. Per questo, alle mie orecchie suona come se dicano “ara ara” (no no), nello stesso modo in cui noi usiamo “sì sì” in segno d’assenso.

Non riesco ancora a capire la loro logica nel rispondere “no no”, né ho trovato una risposta soddisfacente, le poche volte che ho chiesto ad un georgiano ho ricevuto in cambio soltanto un sorriso educato…

3. I tassisti

Tassista a Tbilisi
Tassista a Tbilisi

Inizierò dicendo che in Georgia i taxi sono molto economici rispetto agli standard europei, e con quasi il prezzo di un biglietto del tram ci si sposta facilmente in città. Ma anche il detto “Ottieni quello paghi” è più appropriato che mai.

Cominciamo con le mie ingenuita quando sono arrivato:

Pensavo che un indirizzo sia un luogo preciso

Non quando si ordina un taxi. Non importa dove ci si trovi e quanto poco traffico ci sia, l’autista parcheggerà 50 metri indietro o 50 metri più avanti. Anche in un piazzale sgombro, non sono contenti se non ti fanno camminare almeno un pochino. Non so perché lo fanno, forse è il loro modo di ricordarti chi comanda nel taxi.

Davo per scontato che tutti sappiano guidare (bene)

Dopo un anno di andare in giro a Tbilisi, posso riassumere la nostra esperienza con i tassisti in: 1) giorni in cui siamo fortunati e 2) giorni in cui non siamo fortunati.

Quando siamo fortunati, non e’ raro che il tassista prenda tutte le buche della strada fino a destinazione, una per una, lentamente, sistematicamente, fino a farci venire il mal di mare.

Quando non siamo fortunati, possiamo imbatterci in un conducente che sembra scaricare tutte le frustrazioni di una vita al volante. Mentre ci troviamo inchiodati al sedile, guidano come se non ci fosse domani, imprecando contro qualsiasi conducente che li rallenti nel commettere 20 infrazioni/ora.

4. Cani e gatti

Stray dogs in the stree

Per l’importazione di animali domestici la Georgia è classificata nei paesi occidentali come paese “a rischio di rabbia”, e portare ad esempio un gatto in Europa dalla Georgia richiede più burocrazia che ottenere un visto.

Ma stando a Tbilisi, ci si rende presto conto che la realtà è diversa. Tutti i cani randagi sono vaccinati e portano un chip sull’orecchio che segnala il loro stato e sono in ottima salute. Tuttavia, c’è un altro aspetto che mi ha meravigliato.

Camminando per strada, i cani ti seguono a volte per una decina di minuti, giusto per fare una passeggiata insieme.

Inizialmente pensavo fosse per il cibo, finché ho capito che a loro piace stare con i passanti se sono amichevoli. Non sono spaventati né aggressivi nei confronti delle persone – segno che sono trattati bene – e vivono in sintonia con la gente.

Al mattino le donne portano gli avanzi a cani e gatti, d’inverno alcuni negozianti fanno entrare un cane in negozio per ripararsi dal freddo, e nessuno si lamenta.

5. L’Europa va di moda

Molti georgiani idealizzano l’Europa e sperano di entrare nell’Unione Europea. Questo sentimento si riflette anche nel modo in cui le compagnie cercano di attirare nuovi clienti, sfruttando la percezione positiva che i georgiani hanno dell’UE… con alcune esagerazioni a volte.

SWISSCAPITAL, AMERICAN HOSPITAL, SOFTSWISS, DEUTSCHE PHARMACY (l’unica europea) sono solo alcuni esempi della popolarità di nomi dal suono occidentale, anche se la maggior parte di queste compagnie sono georgiane. Quanto sia efficace questa strategia, non lo so.

6. Competizione serrata in strada

3 banche una accanto all'altra
3 banche una accanto all’altra

A Tbilisi, se si cerca una banca, una farmacia o un negozio di telefonia mobile, se ne trovano in abbondanza.

Un’attimo… quando dico in abbondanza, non intendo in generale nella città, ma sulla stessa strada.

Prendiamo ad esempio le principali banche a Tbilisi – circa cinque grandi nomi – nel viale “Tsereteli Ave” si trovano distribuite ogni 100 metri su entrambi i lati della strada. Ed ogni 50 metri ci si imbatte in una farmacia con il tipico slogan “più di una semplice farmacia”. Non ne parliamo vicino a “Station Square”, dove si trovano appiccicati in fila uno accanto all’altro 50 negozietti di telefonia, tutti nella stessa strada.

Aggiornamento 2023: nel caso pensiate stia esagerando, in Tsereteli Ave hanno appena aperto un’altra farmacia in mezzo ad altre due. Facendo due calcoli adesso e’ “più di una semplice farmacia ogni 25 metri”.

7. Segnali pro-fumatori

For-smoker sign

È da molto tempo che non vedevo cartelli pro-fumatori in altri paesi. Beh, essendo fumatore, posso dire poco su questo punto.

Per farla breve
Alcuni degli esempi raccontati possono essere visti in maniera più o meno positiva, a seconda del modo in cui si interpretino. A me piacciono come espressione di una cultura che è rimasta ancora autentica, e a dir la verità mi fanno anche pensare che l’Europa sia sopravvalutata… mi piace la Georgia.

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